שדי (shadday)

Ho letto/ascoltato che nella Bibbia ebraica non c’è il termine Onnipotente.

Foto di Jonny Gios pubblicata su Unsplash

Il Sig. Biglino torna sovente sull’argomento della traduzione del nome El Shadday con cui viene chiamato nella Bibbia il Dio di Israele. La traduzione più ricorrente che troviamo nelle Bibbie è Dio (El) Onnipotente (Shadday).

Il Sig. Biglino ritiene che la traduzione del temine shadday in onnipotente sia stata una forzatura della “teologia”, ovvero della Chiesa Cattolica, per presentare ai fedeli l’idea di un Dio trascendente che nella Bibbia non ci sarebbe. A tal proposito cita spesso la nota a Genesi 17,1-8 che è riportata nella Bibbia di Gerusalemme, in cui si legge che “il senso è incerto”, la traduzione “Onnipotente è inesatta” e che si è proposto “Dio della montagna“, oppure “Dio della steppa“. Sul reale significato di questo termine c’è un dibattito aperto anche tra gli ebraisti.

Se tuttavia il Sig. Biglino prende a riferimento la suddetta nota della Bibbia di Gerusalemme, deve ritenere buona anche la traduzione del termine El con Dio e ritenere, pertanto, che comunque in quei passi della Genesi si sta facendo riferimento ad una divinità, quindi ad un essere trascendente, e non ad un essere alieno arrivato sul pianeta terra da un altro pianeta.

Coerenza vorrebbe, infatti, che se uno scritto viene preso a riferimento, ne venga riconosciuta l’autorevolezza per intero e non solo per quello che fa comodo e, pertanto, dovrebbe prendere a riferimento le note della Bibbia di Gerusalemme anche per Genesi 1,2, oppure per Salmo 36,7 a proposito de “le più alte montagne” (kehare el) e per Giona 3,2. In quest’ultimo versetto si legge: Ninive era una città molto grande“. Nel testo ebraico è scritto “‘îr gadolah lelohim“. Come spiega la nota nella Bibbia di Gerusalemme, l’espressione indica “città divinamente grande“, cioè “l’espressione più forte del superlativo ebraico“. Le tre note spiegano l’utilizzo del termine elohim come plurale intensivo e sgretolano completamente le sue tesi sul termine elohim.

Ci sono altri passi della Bibbia, infine, in cui si evince l’onnipotenza di Dio; ad esempio in Geremia si legge “Ah, Signore Dio, con la tua grande potenza e la tua forza hai fatto il cielo e la terra; nulla ti è impossibile” (32,17), oppure Ecco, io sono il Signore, Dio di ogni essere vivente; c’è forse qualcosa di impossibile per me?” (32,27), nonché in Salmi 115,3 “Il nostro Dio è nei cieli: tutto ciò che vuole, egli lo compie“.

A Dio, quindi, nulla è impossibile e, pertanto, tutto può, per cui è onnipotente.

Anche il dizionario Brown-Driver-Briggs non traduce shadday con onnipotente.

A sostegno della corretta traduzione del termine shadday, il Sig. Biglino chiama a sostegno il dizionario A Hebrew and English Lexicon (Brown-Driver-Briggs) che addirittura tradurrebbe questo termine con “essere tremendamente violento“. Questo richiamo è per far credere che nella Bibbia Yahweh sia presentato come un essere violento di cui gli uomini avevano paura.

Nel video “Terrore e Condizionamento“, pubblicato il 22 maggio 2022, il dizionario in esame viene presentato dal Sig. Biglino come “forse il più importante dizionario biblico in tempi moderni” ed infatti ciò è riconosciuto da tutti gli ebraisti.

Questa doverosa presentazione viene fatta dal Sig. Biglino per richiamare l’autorevolezza del dizionario che alla voce shadday indica il significato “trattare violentemente”, ma come già fatto in altre occasioni riporta da quel dizionario solo quello che gli fa comodo.

Il dizionario in esame, infatti, alla voce shadday riporta che “l’etimologia è dubbia” e poi il significato “almighty“, cioè “onnipotente” richiamando, tra l’altro, le traduzioni dell’orientalista Wilhelm Gesenius in “Thesaurus Linguae Hebraeae” e dell’ebraista tedesco Franz Delitzsch.

Lo stesso dizionario, inoltre, richiama la traduzione in greco ἱκανός (=capace) riportata nelle traduzioni di Aquila di Sinope, Symmaco e Teodozione. Un essere capace riesce a compiere ogni cosa, per cui tutto può.

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