כָּבוֺד (kavòd)

Ho letto/ascoltato che il termine “gloria” in realtà dovrebbe essere tradotto con “oggetto pesante”, quindi astronave o arma.

Foto di Joseph Barrientos pubblicata su UnsplashSecondo le tesi del Sig. Biglino, il significato del termine ebraico kavòd riportato nel testo ebraico della Bibbia, sarebbe stato alterato volutamente dai teologi e tradotto con gloria, ma in realtà il vero significato sarebbe di “oggetto pesante“. Sarebbe l’astronave o la potente arma di Yahweh. In “Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia“, 2010, pag. 88, ha scritto:

Questa variazione di significato deriva esclusivamente dalla necessità avvertita dai teologi di trovare un modo per conciliare il termine kevòd con l’idea di Dio che loro hanno artificiosamente elaborato“.

Da notare prima di tutto che nel 2010 scriveva per ben 29 volte kevòd, anziché kavòd, e così pronunciava anche durante le prime conferenze, fino a quando il gravissimo errore non gli è stato fatto notare dai madrelingua di ebraico del forum “Consulenza ebraica“, forum su cui è stato invitato più volte per confrontarsi, preferendo però non accostarsi, anche se alcune volte lo ha citato durante le sue conferenze, poiché hanno dimostrato in più occasioni che non conosceva l’ebraico.

Il gravissimo errore, soprattutto per uno che afferma di conoscere l’ebraico e di essere un traduttore, sta nell’aver ignorato la differenza tra lo stato costrutto kevòd con lo stato assoluto kavòd. Del resto con una ventina di lezioni private serali non si poteva pretendere di più…

Tale tesi, comunque, non è neanche farina del suo sacco, poiché già in “The Glory of the Lord, in «Ancient Skies»“, N. 17 del 1990, George T. Sassoon scriveva: “Il termine ebraico tradotto in “gloria” è kabod. Proviene dalla radice KBD che significa “essere pesante”. Si riferisce senza dubbio al veicolo volante di Yahwéh“.

E’ indubbio che sia Sassoon, sia Biglino, ignorino che un “essere” non è un “oggetto” e che “il peso di un essere nell’esistenza definisce la sua importanza, il rispetto che ispira, la sua gloria” (“Dizionario di Teologia Biblica Marietti di p. Xavier Leon-Dufour“, 1984, pag. 510).

Ma allora qual è il significato del termine kavòd?

Per conoscere il significato del termine kavòd occorre far riferimento ancora una volta ad un dizionario di ebraico. Il “Brown–Driver–Briggs, Hebrew and English Lexicon“, pag. 458, che traduce, tra l’altro, con onore e gloria e al punto c indica a chiare lettere “gloria di Dio” riferendosi a Esodo 33,18, passo utilizzato dal Sig. Biglino per indicare, invece, che si tratti di un mezzo pesante, un’astronave. Ancora una volta, pertanto, i dizionari sconfessano certe affermazioni.

Da chiarire che è evidente che il Sig. Biglino giochi sull’equivoco, poiché l’ebraico biblico in origine era scritto senza le vocali, che venivano inserite dal lettore secondo il contesto. E’ come quando in italiano mettiamo l’accento su àncora o ancòra, anche se l’accento non è scritto. Se viene scritto “L’ancora della nave”, leggiamo metterndo l’accento sulla prima a di ancora, pronunciando àncora. Analogamente facevano gli ebrei antichi con le vocali.

Il termine kavòd veniva scritto con le sole consonanti KVD e secondo il contesto veniva vocalizzato assumento i seguenti significati:

  • Kavòd: onore, gloria
  • Kavèd: fegato
  • Kibèd: per dare onore a…
  • Bkavòd: in onore, in rispetto
  • Kavùd: onorevole, distinto
  • Kavàd: a pesare su…
  • koved: massa, peso

Il Sig. Biglino, pertanto, avrebbe dovuto prendere a riferimento il termine koved per indicare qualcosa di pesante, ma il testo Masoretico (testo della Bibbia ebraica vocalizzato tra il VIII e X secolo d.C.) non lo avrebbe supportato e, quindi, prende il significato che gli fa più comodo, ignorando il contesto e citando, come spesso accade, solo i passi della Bibbia che potrebbero reggere le sue affermazioni.

In quali passi della Bibbia kavòd non potrebbe significare mezzo pesante?

Vi sono numerosi passi della Bibbia che, se tradotti con il metodo del Sig. Biglino, si otterrebbe un significato sconclusionato. Di seguito alcuni esempi:

  1. Genesi 45,13: “Riferite a mio padre tutta la gloria (kavòd) che io ho in Egitto e quanto avete visto“.
    E’ Giuseppe che parla ai fratelli. Voleva forse che si riferisse al padre dell’astronave che possedeva in Egitto?
  2. Numeri 14,21: “[…]la gloria (kavòd) del Signore riempirà tutta la terra“.
    Dovremmo pensare che il mezzo pesante di Yahweh era grande quanto l’intero pianeta terra?
  3. Salmo 3,4: “Ma tu sei mio scudo, Signore, sei la mia gloria (kavòd) e tieni alta la mia testa“.
    Dovremmo pensare che il salmista stava affermando che Yahweh era il suo mezzo pesante?
  4. Salmo 29,1: “Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria (kavòd) e potenza“.
    Il salmista voleva che gli uomini fornissero Yawheh di mezzi pesanti?
  5. Salmo 115,1: “Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome da’ gloria (kavòd) […]
    Il salmista voleva affermare che si dava un mezzo pesante al nome Yawhe?
  6. Salmo 106,20: “[…] scambiarono la loro gloria (kavòd) con la figura di un toro che mangia erba”.
    Il salmista narra che scambiarono la loro astronave con la figura di un toro che mangia erba?
  7. Esodo 28,2: “Farai per Aronne, tuo fratello, abiti sacri, per gloria (kavòd) e decoro“.
    Yahweh stava oridnando a Mosè di fare abiti per Aronne per un mezzo pesante?
  8. 1 Re 3,13: “Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria (kavod)“.
    Forse Yahweh aveva donato un’astronave a Salomone?
  9. Proverbi 25,2: “È gloria (kevòd) di Dio nascondere le cose, è gloria (kavòd) dei re investigarle”.
    Forse l’astronave di Dio aveva il potere di nascondere le cose, mentre quella dei re di scopire dove erano nascoste?

Si potrebbe continuare con tanti altri versetti per dimostrare quanto sia fallace il metodo del Sig. Biglino e che le sue traduzioni farebbero diventare il testo biblico alquanto ridicolo.

Il Sig. Biglino afferma che kavòd viene tradotto con gloria a causa della traduzione in greco dell’Antico Testamento.

Nel già citato “Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia“, 2010, pag.88, è scritto:

I Greci hanno tradotto questo termine col vocabolo doxa, che viene a sua volta reso nelle lingue moderne con “gloria”“.

In questo libro viene spesso riportata l’espressione “I Greci hanno tradotto…”. In effetti si tratta della versione greca dell’Antico Testamento conosciuta come Septuagina, o dei LXX, che come viene affermato dallo stesso Sig. Biglino nell’Appendice 2, pag. 209 del suindicato libro, “Secondo la tradizione sarebbe frutto della traduzione effettuata da 70 (72) saggi che lavorarono nel III secolo a.C. ad Alessandria d’Egitto, città nella quale si trovava un’importante comunità ebraica“.

Alcune considerazioni, pertanto:

  1. La traduzione in greco fu eseguita da saggi che conoscevano molto bene sia l’ebraico (arrivarono da Gerusalemme), sia il greco, non da greci come afferma il Sig. Biglino cercandone di sminuire il valore.
  2. La comunità ebraica di Alessandria d’Egitto era molto importante ed era in ottimi rapporti con la comunità di Gerusalemme.
  3. Non vi sono documenti che attesterebbero la non attendibilità della traduzione greca da parte delle autorità religiose di Gerusalemme.
  4. La versione del LXX è stata utilizzata dalle comunità ebraiche di lingua greca fino alla fine del I secolo d.C..

Alla luce di quanto sopra indicato, se i dotti ebrei hanno tradotto kavòd con doxa, è perché, a differenza del Sig. Biglino, ne conoscevano bene il significato.

Da ricordare, infine, che nel video BERESHIT… MY BEGINNING il Sig. Biglino ha affermato che per una corretta traduzione della Bibbia occorre conoscere anche il greco per una continua comparazione tra testo ebraico e versione greca dei LXX. Sul termine kavòd, però, ha dimenticato di fare comparazioni…

Condividi la pagina

28 Commenti

  1. “Voler tentare di interpretare alla luce del nostro linguaggio un testo scritto 2000 anni fa è un grosso errore.” quindi che ne stiamo parlando a fare? E ci si costruisce una religione sopra?
    Kavòd: onore, gloria
    Kavèd: fegato
    Kibèd: per dare onore a…

    Bkavòd: in onore, in rispetto
    Kavùd: onorevole, distinto
    Kavàd: a pesare su…
    koved: massa, peso
    Chi ve l ha detto quali vocali vanno messe quando?
    Tralasciando l incoerenza che si legge tra una risposta all altra, per poter fare certi lavori di traduzione devi dimostrare di conoscere latino e greco.  Non impiegano 12 libri per capirlo.
    Per fortuna nel mondo ci sono religioni più oneste. E non potete farle diventare apocrife. 

    • Salve Antonio,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Mi sfugge però il nocciolo del contenuti del commento. Cosa c’entrano le religioni? Mi sembra che l’oggetto del tema sia la corretta traduzione dei termini di una lingua antica.

      Chi ha deciso quale sia la vocalizzazione corretta? Sul tema esistono gli ebraisti che studiano quella lingua e quella cultura, dunque la vocalizzazione si conosce, così come si conoscono i corretti significati dei singoli termini.

      Ha ragione quando afferma che per tradurre correttamente occorre conoscere anche greco e latino, infatti è ciò che fanno i traduttori, comparando di continuo il testo masoretico alla LXX ed alla Vulgata. In questi ultimi due testi il termine kavòd è tradotto sempre con il termine gloria e quelle due traduzioni sono state fatte da chi conosceva l’ebraico.

      Le ricordo che il Sig. Biglino non è né un ebraista, né un grecista, né un latinista.

      Saluti

  2. Scusate, non sono u ebraista ma leggo questo brano: (esodo 33,18). Mosé ha chiesto di vedere la gloria del Sigmore. Cioè se non sbaglio il kavod di Yahweh, che risponde:
    “Farò passare davanti a te tutto il mio splendore  [. . .[ Soggiunse: «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo». 21 Aggiunse il Signore: «Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: 22 quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato. ”
    Ora, basta sostituire davvero Signore con Yahweh e gloria con kavod per capire il brano. Che, altrimenti, è del tutto privo di senso. Almeno se si legge davvero. Io credo che il termine su cui si discute sempre, abbia più di un significatp, a seconda del contesto. E qui io personalmeney, e con molta miltà, non ho dubbi. Tra parentesi, l’aziend israeliana esiste davvero, e ha un sito. (Vorrei poi che si ragionasse sugli infiniti stermini commessi o fatti commettere dal misericordioso Yahweh…):

    • Salve Mauro,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Lei vuole leggere come suggerisce il Sig. Biglino, ovvero sostituire la traduzione italiana con i termini ebraici, di cui per non conosce il significato perché non è un ebraista. Dunque, una volta sostituiti, cosa ci capissce?

      Personalmente e con molta umiltà (ma proprio molta) Lei non ha dubbi. Il problema è che qualsiasi ebraista, che quella lingua la parla e la legge, Le darebbe torto, così come dà torto marcio al Sig. Biglino.

      Per Lei hanno torto tutti gli ebraisti, gli ebrei, i dizionari di ebraico ed ha ragione solo il Sig. Biglino. Ah però!

      L’azienda israeliana esiste davvero ed ha già chiarito da diversi anni che il loro nome non ha nulla a che vedere con quanto ritiene il Sig. Biglino.

      Gli stermini commessi o fatti commettere da YHWH non sono mai avvenuti e ciò è dimostrato dall’analisi storico-critica del testo biblico. Basta studiare. Però “personalmente e con molta umiltà” (sempre molta) può non avere dubbi su quanto non riportano gli storici e credere al complotto cosmico che poi sarebbe tutto da dimostrare.

      Saluti

  3. Salve. Io non so niente di ebraico e di quale sia il significato reale della parola kavod. Ma nel vangelo di Luca (2, 9) c’è scritto che il giorno della nascita di Gesù “Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento”. Ora, è possibile pensare che la gloria del signore avvolga di luce un gruppo di persone al punto da farli spaventare? Insomma, quella “gloria del signore” più che un concetto astratto sembra qualcosa di concreto, che si può vedere con gli occhi (e non come visione onirica, perchè è vista da molte persone contemporaneamente), che emette luce, di fronte a cui le persone hanno una reazione istantanea forte, al punto che l’angelo li deve tranquillizzare. Possibile provare reazioni del genere al cospetto di un concetto astratto? Mi chiedo cosa possano capire i fedeli che leggono quel passo tradotto in quel modo, sempre che si pongano il problema di cercare di capire cosa stanno leggendo…

    • Salve Bernardo,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Il problema che Lei pone richiama l’impossibilità di capire esattamente cosa vuole dire quel testo senza conoscere la cultura ed il linguaggio dell’autore. Voler tentare di interpretare alla luce del nostro linguaggio un testo scritto 2000 anni fa è un grosso errore.

      Nella tradizione sacerdotale la gloria di Dio  era la manifestazione della presenza di Dio e nei vari passi biblici è accompagnata dalle caratteristiche delle grandi teofanie.

      Chi vuole capire cosa dice il testo deve affidarsi ad una esegesi fatta in maniera seria, altrimenti si rischia di prendere fischi per fiasci e vederci ad ogno costo una concretezza che non è tale e magari qualche …. astronave….

      Saluti

       

  4. KBD (KБД)  in traduzione dal cirilico B e V di qui KVD..
    KAVOD in essenza parola della lingua dei SRB..
    KA VOD e La Forza (Sila Kxa/Kha) che significa il Verso il Senso in uno spazio..
    VOD (l’essenza del’Aqua ..Il Flusso di qui la Guida)
    KVD/KBD e la Forza che Guida..
    Comunque tutte le interpretazioni Umane sono interessanti da leggere e il sistema di interpretazione piu ampia nei Tempi con delle neccessità dei Tempi..
    Con il rispetto..

    • Salve Aleksandra,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Quale sarebbe la fonte di queste Sue traduzioni?

      KBD deriverebbe dal cirillico? Mi sembra alquanto personale come fonte, visto che l’alfabeto cirillico è nato nel X secolo d.C., mentre nel caso specifico parliamo di scritti in ebraico risalenti al VI secolo a.C..

      Saluti

  5. Carissimo, noto con estremo piacere la sua padronanza sui temi biblici e la sua profonda cultura e non posso che restarne ammirata. Devo però anche dirle che vi sono persone, che pur battezzate e credenti, hanno iniziato o, come nel mio caso, continuato lo studio dei testi sacri con estremo interesse e diciamo coscienza. Lungi da me l’idea di volerla in qualche modo “attaccare” o “criticare” sono però a dirle che la conoscenza, anche profonda, non è appannaggio di una ristretta élite ma è libera e accessibile. Entrando nello specifico, noto come la traduzione del termine kavòd nella Bibbia è un tema che ha impegnato il mio gruppo di studio per molti incontri dove, ricorrendo anche ( pericolosa novità questa) alle capacità di calcolo di IA, sono stati incrociati tutti i punti in cui il termine appare con tutte le possibili traduzioni legate a KVD. L’immenso, accurato e sentito lavoro degli esegeti ha “centrato” la traduzione che meglio (statisticamente, percentualmente e soprattutto teologicamente) si adattasse al maggior numero di casi: ma non a tutti. Il molti passaggi biblici tradurre kavòd con gloria risulta oggettivamente “tirato” e “ fuori posto” pur con tutta la buona volontà da parte del lettore. Diciamo che il problema della “buona traduzione” spesso entra in contrasto con quello della “traduzione fedele”. Ma questo lo ritengo tutto sommato normale, meno normale è il sottovalutare il grado di approfondimento che alcuni non addetti ai lavori possono raggiungere nello studio dei testi sacri; spesso, dialogando con gli esegeti, si ha come l’impressione di una difesa di ufficio mista ad un malcelato sentimento di supponenza piuttosto che di una sincera e leale discussione. Con affetto e sincera ammirazione, Manuela.

    • Carissima Manuela,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Sono stati registrati 4 commenti uguali, presumibilmente per errore, pertanto ho approvato solo l’ultimo. Spero di non aver sbagliato, altrimenti mi indichi se in qualche altro commento aveva aggiunto altro.

      Concordo in pieno che la conoscenza possa e debba essere libera e accessibile a tutti. La conoscenza, però, e Lei concorderà sicuramente, può essere vera o errata, cioè si può conoscere anche in modo errato.

      Affidarsi ad una IA per comprendere il significato di un termine di un’altra lingua sinceramente mi sembra inappropriato. Le IA si basano su algoritmi complessi e spesso sbagliano a fornire le risposte, quindi come ha affermato anche Lei, può essere pericoloso. Le IA raccolgono dati sparsi per il web, li aggregano e prendono per buono ciò che il web ha prodotto in questi anni.

      Provi a chiedere ad una IA se il tartufo è un tubero o un fungo e si accorgerà che di intelligenza ve n’è ben poca.

      Per quanto riguarda il termine kavòd la IA troverà sul web una marea di siti di ufologia di basso livello che ne indicano un significato alterato e pochi siti di ebraisti.

      Le chiedo, però, perché il Suo gruppo di studi ha deciso di affidarsi ad una IA anziché ad un dizionario di ebraico biblico. Possibile che tutti i dizionari siano errati?

      Le chiedo, infine, in quali passi del testo biblico la traduzione del termine in esame con “gloria” risulterebbe forzato, fermo restando che come potrà rilevare dall’immagine del Brown-Driver-Briggs, kavòd significa anche onore, abbondanza o ricchezza, a seconda del contesto. Non può mai significare “pesante”, perché altrimenti la radice KBD sarebbe stata vocalizzata koved.

      Saluti

  6. Seguo da un certo tempo voi e, altrettanto, Il sig. Mauro Biglino. Orbene, non ho avuto alcuna sensazione che il  Biglino vada incontro a delle elocubrazioni, anzi, le sue esposizioni, frutto di traduzioni letterali e non ideologiche, appaiono finalmente abbastanza coordinate, interessanti e obbiettive. Queste traduzioni, oserei dire, “devastanti” per chi ha vissuto in un ambiente dove, aria, fumo, chiacchiere e interessi immensi hanno motivato determinati percorsi, iniziano a dare quella giusta luce a ciò che, per secoli, è stata oscurata e distorta…………………………….        

    • Salve Alby,

      grazie per aver deciso di seguire questo sito e per aver commentato.

      Nessuna traduzione, di qualsiasi testo, può essere fatta letteralmente, poiché tutte le lingue sono caratterizzate non solo da significati letterali, ma anche di semantica.

      Provi a tradurre una canzone scritta in lingua inglese e si accorgerà di cosa vien fuori.

      Detto ciò, potrebbe indicare il significato letterale del termine kavòd specificando anche la fonte?

      Grazie

      Saluti

  7. Biglino non da per scontato che KVD significhi macchina volante, questiona i numerosissimi versetti biblici dove questa “Gloria di Dio” non è per nulla astratta, anzi, ha un posizionamento specifico nello spazio, riempie e occupa fisicamente luoghi, passa, non è sempre presente con Dio, è visibile a  tutti, si innalza, si scaglia contro nemici, atterra, si presenta con nubi e colonne di fuoco.
    I versetti sopraelencati sono degli esempi di come non sempre questa “gloria” sia fisica e visibile, però ce ne sono ALTRETTANTI dove la gloria ha caratteristiche ben precise, distinguibile e visibili, e ovviamente non possono essere trascurabili per il bene del sapere.
     

    • Salve Att,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Ho già spiegato che KVD è una radice consonantica che assume vari significati a seconda della vocalizzazione e che la vocalizzazione kavòd significa “gloria” o “onore”, come indicano tutti i dizionari di ebraico biblico a cui Biglino non fa mai riferimento. Non ne cita neanche uno.

      Ho anche spiegato che se l’autore avesse voluto indicare qualcosa di pesante, il termine si sarebbe dovuto vocalizzare koved e non kavòd.

      Affermare che in alcuni passi il termine kavòd indichi qualcosa che “passa”, che “riempie gli spazi”, ecc., è una tesi molto debole. Anche il tempo “passa”, quindi potrei dire che kavòd significhi “tempo”, oppure una “sedia” riempie gli spazi, quindi potrei dire che kavòd significi “sedia”.

      Inoltre, nel Vangelo di Marco 13,24-32 è scritto “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Seguendo il ragionamento di Biglino (ed il Suo) dovremmo ritenere che per Gesù e l’evangelista il cielo e la terra sono oggetti perché possono “passare”, mentre le parole sono altro…

      Se dico che le parole di un relatore hanno “infucato” gli animi dei presenti, si dovà ritenere che le parole sono qualcosa capaci di bruciare. Se le stesse parole, invece, sono “andate al vento”, allora dovrebbe significare che le parole sono qualcosa di materiale che possono essere trasportate dal vento.

      Se dico che l’onore del Presidente della Repubblica riempie le aule parlamentari, sto forse dicendo che l’onore del Presidente è un oggetto perché riempie gli spazi?

      E potrei continuare con tanti altri esempi.

      Anche negli esempi che ho riportato nella pagina kavòd potrebbe indicare qualcosa di materiale, perché si può “possedere”, “dare”, “nascondere”, quindi anche gli esempi che ho riportato nella pagina possono indicare qualcosa di fisico. Perché invece Lei lo esclude?

      Saluti

  8. Salve, sono un Antropologo e ho seguito vari corsi riguardanti le traduzioni bibliche, lungi da me definirmi un esperto a riguardo, anzi. Il signor Biglino purtroppo è quello che è, non c’è però da ignorare una tendenza notevole ad una traduzione pretenziosa in svariati punti. Quando si parla di Bibbia moderna che possiamo trovare in tutte le librerie, ecco che aprendola e leggendola il naso mi si storca spesso e volentieri.

      • Per quanto il mio campo di studi non incontri direttamente lo studio della storia delle religioni, ho avuto il piacere di compiere degli studi personali (e quindi di nessuna valenza non essendo supportati da titoli specifici) nei quali mi son reso conto di un qualcosa presente ovviamente in qualsiasi popolo e qualsiasi cultura. Esattamente come i primi studi antropologici inquinavano le ricerche essendo compiuti in maniera errata ed eurocentrica. Le tre grandi religioni delle quali l’ebraismo è senza dubbio la più antica e dunque radice (generalizzando) delle altre due (togliendo dall’equazione Aura Mazda e tutto ciò che ne consegue data la tutt’ora mancanza di certezze cronologiche a riguardo) hanno in comune un dio monoteista che di conseguenza pretende concettualmente un distacco dai vari altri “personaggi” incontrabili in altre religioni. Ho letto varie edizioni della bibbia ufficiale del vaticano in lingua italiana, di cui la più vecchia risale a circa una sessantina di anni fa, testo sul quale mio nonno studiava catechismo. Ho confrontato vari passi di diverse edizioni del suddetto testo, e sebbene le traduzioni possano variare con similitudini ma rimanendo fedeli al concetto di base, tutte riportano quelli che non chiamerei errori, bensì traduzioni controverse. Innanzitutto la vicenda riguardante la traduzione della famosa costola di Adamo, la parola ebraica tselah (צלע) se non vado errato significherebbe  “fianco”, “metà” o “lato” e non “costola”. Ovviamente sono aperto a correzioni dato che ripeto non è il mio campo di interessi.
        Il secondo dubbio mi sovviene quando nel Tanakh viene menzionato varie volte un animale chiamato re’em (רְאֵם‎). La Versione dei Settanta lo traduce con il termine monòkeros (μονόκερως), letteralmente “animale con un corno solo”. In varie versioni inglesi, come la Bibbia Tyndale, la Bibbia di re Giacomo e la cattolica Douay-Rheims, spunta un unicorn. Da qui mi sorge la domanda, possibile che si trattasse di un animale estinto? Certamente non un unicorno che biologicamente è provo di senso, data l’inutilità della presa di tale tratto genetico.
        Il terzo viene dalla storia dalla quale ha preso ispirazione a mio parere Pinocchio. Nell’antico testamento Giona viene inghiottito da un דג גדול, la cui traduzione più vicina al vero che ho trovato sui miei testi è di “grande pesce”. Nel vangelo di Matteo viene però detto che Giona è stato ingoiato da un κῆτος che, e qui spero di non sbagliarmi perché ne sono abbastanza sicuro, è come chiamano i greci i mostri marini, ogni qualvolta si parla di essi.  Quarto dubbio: La profezia di Abacuc riporta che Dio si manifesterà “tra due età”. Chi compilò la Versione dei Settanta in greco, però, confuse il genitivo plurale di “età” (ζωῶν) con quello di “animale” (ζῷον) e la frase inquesto modo diventa “in mezzo a due animali”. E qua vie è il mio storcere il naso, quando da un errore nasce un pilastro di una religione. 
         
        L’ultimo dubbio è la questione della vergine. Nel momento in cui si parla dell’annunciazione e dunque di Maria vergine, viene usato il termine almah (עַלְמָה), che se anche questa volta non mi sbaglio, è riconducibile al significato di “giovane donna”. Invece il termine corrispondente a “vergine” dovrebbe essere betulah (בתולה).
        Detto questo di Biglino ci tengo a dire che il problema di una traduzione letterale di un testo qualsiasi così antico e lontano dalle concezioni comuni di chi non ha le basi storico – culturali per comprenderli, rischia di stravolgerne il senso di ciò che ci troviamo davanti.
         

        • Salve Roberto,

          i punti indicati sono più che noti, soprattutto ai traduttori.

          Senza entrare nel merito di tutti i termini indicati, voglio solo far notare che la profezia di Abacuc, a proposito dei due aninali, è stata presa a riferimento dai vangeli apocrifi, non dai canonici. In questi ultimi non si parla di animali. Nelle Bibbie moderne, ad es. CEI 2008, in Abacuc 3,2 è scritto “Nel corso degli anni falla rivivere”, quindi non vi è alcun riferimento ad animali.

          La diatriba sul termine almah, tradotto parthenos nella LXX, va avanti da secoli e non è di certo nascosta, visto che ne ha parlato anche Giovanni Paolo II nell’udienza del 31 gennaio 1996.

          E’ da dire, però, che il termine almah non indica semplicemente “giovane donna”, ma “giovane donna non sposata”. Nella cultura ebraica del tempo una giovane donna non sposata, doveva essere vergine, altrimenti rischiava la lapidazione. Il temine betulah, invece, indica vergine di qualsiasi età.

          Faccio notare, infine, che la LXX è stata tradotta da ebrei, quindi se hanno deciso di utilizzare determinati termini in greco è perché li hanno ritenuti appropriati. Quella versione, tra l’altro, è stata utilizzata per circa 4 secoli dagli ebrei della diaspora, nonché dai primi cristiani che erano ebrei e che fecero nascere un nuovo movimento all’intermo del giudaismo del I secolo d.C., così come insegna il Prof. Boccaccini.

          Sappiamo, poi, perché quella versione è stata bandita dagli stessi ebrei alla fine del I secolo d.C..

          Saluti

           

          • Il mio intento non voleva essere quello di lasciar intendere una sorta di complotto di alcun tipo, in teologia c’è un chiaro interesse, riconducibile all’idea di religiosa di storia che ha la chiesa come monolite.

            • Salve Roberto,

              non credo c’entri molto la teologia con il tema in esame. Le traduzioni vengono fatte da traduttori che conoscono profondamente la lingua e la cultura di un popolo. I teologi interpretano ciò che è scritto.

              La discussione verte sulle traduzioni, non sull’interpretazione teologica.

              Ad ogni modo le Chiese cristiane sono molteplici e per quanto riguarda l’Antico Testamento entra in gioco anche la Confessione ebraica.

              Saluti

            • Ogni volta che mi soffermo a leggere domande e risposte di questa pagina resto sconvolto dalla pazienza dell’admin.       È proprio una missione la sua  😃

            • Salve Ugo,
              grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.
              Ritengo che qualsiasi commento abbia diritto ad una risposta.
              Chiunque ha diritto di dire ciò che pensa e non mi tiro indietro da qualsiasi tipo di confronto.
              Più che missione direi che è un servizio offerto a chi vuole realmente capire come stanno le cose.

              Saluti

  9. Anni fa quando ho sentito Biglino,andai a cercare su internet la parola kavod e prima cosa che e uscito fuori erano le armi. Chissà perché oggi non c’è più🤔

    • Salve Lilia,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Anni fa le elucubrazioni mentali del Sig. Biglino sui vari termini della lingua ebraica, da lui tradotti a proprio uso e consumo, non erano noti, non c’erano siti che ne parlassero, per cui digitando quel termine i motori di ricerca restituivano ben poco.

      Ciò che veniva restituito immediatamente era il nome di un’azienda di armi che aveva utilizzato quel termine, come tante altre aziende di armi utilizzano nei loro logo termini di lingua latina o greca.

      Quell’azienda ha utilizzato quel termine perché ritiene che fosse utilizzato come saluto informale tra i membri delle forze di difesa israeliane. Dunque, non c’è alcuna correlazione con il termine arma. Se fa ricerche in rete troverà maggiori dettagli su quell’azienda.

      Ovviamente il Sig. Biglino ha scritto di quell’azienda nei suoi primi libri e presumibilmente è il motivo per cui Lei anni fa ha fatto questo tipo di ricerca in rete. Del resto in quei libri il lettore era invitato a fare quel tipo di ricerca.

      Premesso ciò, se dovessimo associare un significato ad un termine in base a ciò che restituisce un motore di ricerca, potremmo giungere alla conclusione che il termine “gloria” indicava nell’anticihità uno strumento musicale, visto che un compositore ne ha poi ricavato una canzone.

      La saluto

  10. mi dispiace ma qui non avete dimostrato niente perché potreste aver tranquillamente invertito causa ed effetto.
    in ognuno di quegli esempi che fate “gloria” può essere inteso come la gloria del guerriero che torna vincitore da una battaglia, e nulla vieta che dall’eventuale oggetto multiuso di cui parla Biglino che aveva in dotazione Yahweh e che era utilizzabile anche come arma secondo lui non ne discenda, come conseguenza, il fatto che il nome dell’arma diventi successivamente sinonimo di quello specifico tipo di gloria per senso traslato.
    è lo stesso principio dell’Egida.
    per Egida (es. “sotto l’egida delle nazioni unite”) nel linguaggio comune si intende uno scudo che non può essere deflesso o spezzato, ma originariamente era la pelle della capra Amaltea che Giove/Zeus mette sopra al proprio scudo per renderlo ancora più resistente allo scopo di difendersi nel corso della battaglia contro i Titani, ma è proprio il fatto che la usi a tal scopo che poi, nell’uso comune, fa diventare Egida un sinonimo di scudo che non può spezzarsi, non è il viceversa, mentre voi, invece, date per certo che siccome è vero che è uno scudo nel linguaggio comune (cioè partite dal concetto finale che ci arriva) allora la capra Amaltea doveva per forza essere un blocco di metallo e che parlare di capra sia privo di senso.

  11. Gloria o (KVD per non sbagliarsi tra stato costrutto e assoluto) può essere anche semplicemente il nome di una cosa, se io dico: “con le 4 ruote della mia gloria sono andato in Francia percorrendo 1000 km, pagando 70€ di pedaggi e 130 di carburante” cosa vuol dire? Che ho portato il mio onore o il mio peso oltralpe? No, vuol dire che ho utilizzato un oggetto per spostarmi in terra di Francia.  

    • Salve Max,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      In quale dizionario di lingua italiana trova scritto che il termine gloria significa oggetto per spostarsi?

      Analogamente in alcun dizionario di lingua ebraica trova scritto che kavòd significa oggetto per spostarsi.

      Non solo. In alcun passo biblico trova scritta una frase analoga.

      Cordiali saluti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *