עוֺלָם (olam)

Ho letto/ascoltato che la Bibbia non parla di un Dio eterno perché il termine olam in ebraico non significa eternità.

Foto di Mike Enerio pubblicata su UnsplashAnche in questo caso il Sig. Biglino parte da considerazioni veritiere per giungere a conclusioni affrettate ed indurre il lettore/interlocutore a credere alle sue ipotesi.

Come spiega il Cardinale Gianfranco Ravasi in questo articolo, il termine olam “si basa sulla radice ‘alam che signica «essere nascosto, oscuro, invisibile, ignoto». Applicato allo spazio, il concetto indicherebbe le regioni lontane, inesplorate, tenebrose. Riferito al tempo, ingloberebbe il passato remoto («la notte dei tempi», come siamo soliti dire), il presente e il futuro lontano. Di scena sarebbe, perciò, da una parte l’infinito e dall’altra l’eternità“.

Considerando che Mons. Ravasi è un ebraista, mentre il Sig. Biglino ha solo una licenza liceale, non occorrerebbe andare oltre per affermare che quest’ultimo ha preso l’ennesima cantonata.

Ma a sostegno di quanto afferma cita il dizionario di ebraico di Philippe Reymond.

Effettivamente il Sig. Biglino nei suoi testi e durante le sue conferenze cita il “Dizionario di ebraico e aramaico biblici” di Philippe Reymond affermando che alla voce olam vi è la nota in cui si legge “Non tradurre come eternità“.

Occorre precisare, a tal proposito, che la nota per intero recita nel seguente modo: “Non tradurre come eternità, si tratta di un tempo molto lungo“. Da notare, pertanto, che non cita la nota per intero e quando fa leggere la stessa nota a qualcuno del pubblico, come un abile prestigiatore tira via il foglio dalla vista del lettore per evitare che prosegua a leggere l’intera frase, come si può notare in questo video tratto da una conferenza svoltasi a Milano nel 2016.

La nota di tale dizionario specifica che il termine olam non equivale al concetto di eternità; ciò perché nella cultura ebraica antica tale concetto non esisteva, così come non esisteva il concetto di infinito. Si utilizzava, pertanto, questo termine per indicare qualcosa di indefinito nel tempo e nello spazio, così come in italiano si utilizza la parola secolo per indicare un tempo indefinito (es. “ci vorrà un secolo“).

Ciò è in linea con quanto riporta anche il Brown–Driver–Briggs, Hebrew and English Lexicon che indica il significato di lunga durata, antichità e futuro. Lo stesso dizionario, però, indica a chiare lettere che con il plurale intensivo olamim si intende eternità. Si legga ad esempio il Salmo 145,13: “Il tuo regno è un regno eterno (olamim)“.

Analogamente così riporta il Clines Dictionary of Classical Hebrew.

Ancora una volta i dizionari sconfessano gli insegnamenti del Sig. Biglino.

Leggendo la prefazione del Reymond, inoltre, si rileva che il “dizionario non può che essere un’opera modesta, necessariamente incompiuta che non ha la pretesa di sostituirsi ai grandi dizionari, ma solo facilitarne l’accesso […]”.

Occorre notare, pertanto:

  1. Citare un solo dizionario che sembra dargli ragione, ma che è un’opera modesta e incompiuta, non è un atteggiamento da vero studioso.
  2. Non cita mai il Reymond quando parla di altri termini ebraici. E’ evidente che gli darebbe torto.
  3. Non cita mai la forma leolam wa’ed. Il termine wa’ed, infatti, significa letteralmente perpetuo, per sempre. Ora, se leolam significa semplicemente lungo tempo, accompagnato dal termine waed, cosa significherebbe lungo tempo per sempre?
  4. Tutte le traduzioni riportano in eterno e per sempre (si legga ad es. il Salmo 145). Ciò che è per sempre non ha una fine e lo si capisce anche senza conoscere le lingue antiche.
  5. A sostegno della correttezza di questa traduzione vi è anche lo shemà recitato dagli ebrei, la cui seconda frase della premessa recita: “Baruch shem kevod malkhuto leolam va’ed“, cioè “Sia benedetto il santo Nome del Suo Regno per sempre ed in eterno“. Sempreché non si voglia obiettare agli ebrei che non conoscono la propria lingua e che dovrebbero prendere lezioni dal Sig. Biglino…

In realtà cita anche altri dizionari

E’ vero. Nel libro “La Bibbia non parla di Dio”, 2015, pag. 35, a proposito del significato di “lunga durata nel tempo” ha scritto che “questo è riportato come significato originario della radice nei dizionari, tra i quali mi limito a citare il Brown-Driver-Briggs Hebrew and English Lexicon e A Comprehensive Etymological Dictionary of the Hebrew Language for Readers of English; quest’ultimo evidenzia come il termine possa contenere in sé il concetto di un tempo nascosto, nel senso di non conosciuto e lontano“.

Di cosa riporti esattamente il dizionario “Brown-Driver-Griggs” ho già scritto sopra. Per quanto riguarda invece il dizionario “A Comprehensive Etymological Dictionary of the Hebrew Language for Readers of Englishsi notino i termini utilizzati dal Sig. Biglino che ho evidenziato in grassetto. Una cosa è infatti ciò che può contenere un termine, altra cosa è l’utilizzo che se ne fa nel linguaggio per espireme un concetto.

Il dizionario in esame, infatti, a pag. 466, tra i significati indicati per il termine olàm riportaesitenza continua, eternità, futuro ininterrotto“. Significati che ovviamente il Sig. Biglino evita di citare.

Condividi la pagina

16 Commenti

  1. Come fai a parlare di quelche Dio se nel ebraico non esiste concetto di Dio ed è un concetto puramente greco? E’ un rebrending che fanno, ma nello steso modo possiamo fare uno rebrending di una radio e chiamarla il cellulare Iphone. C’e ne grande differenza se dico: IO Sono Dio il TUO Signore onnipotente, e dire sono Elohim il signore della steppa… Figuriamoci, non è mica onnipotente … somma voglio dire che il libro mi sembra mittizzato ed non ha a che fare con il concetto Dio come è inteso nella civiltà  Europea oh mondiale. Non è Dio dell’Amore, non è Dio dell’umanita, non è onnipotenete; ma è Elohim che è il primo a dividere il bottino è Elohim di una sola tribu Abramica. Allora sapendo tutto ciò che cosa noi abbiamo in comune con Elohim? Nulla.

    • Salve Nazario,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      In questa pagina tratto il termine ebraico olam, non Elohim.

      Stabilito  ciò, quale sarebbe la fonte secondo la quale nell’ebraico non esiste il concetto di Dio?

      Saluti

      • Lungi dal dire che conoscono ebraico, ma Rav. Di Segni, su YouTube, per ciò che concerne il termine è in linea con Biglino, e credo che Rav Di Segni conosca l ebraico. Nessun riferimento a perpetuo o cose del genere. Credo che il video sia ancora su YouTube. Saluti 

        • Salve Antonio,

          grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

          Rav Di Segni conosce sicuramente bene l’ebraico, ed infatti nel video a cui presumibilmente Lei si riferisce, e faccio notare che è palese che la sua intervista sia stata tagliata, a proposito del termine Elohim afferma che significa varie cose, proprio come leggiamo in qualsiasi traduzione, tra cui “Dio”. Subito dopo precisa che può significare “anche Dio”.

          Relativamente al termine olam, invece, chiede al suo intelrocutore: “Chi ha detto che significa eterità? E chi ha detto che significa di lunga durata?”.

          Quindi di fatto in una sola frase sconfessa la tesi di Biglino. Poi aggiunge il significato etimologico del termine: “Olam significa nascosto, cioè non si sa quando inizia e non si sa quando finisce”.

          Il video viene tagliato, probabilmente ad arte, quindi non è dato sapere cos’altro abbia aggiunto Rav Di Segni al significato etimologico del termine, anche perché ribadisco ancora una volta che una lingua non è fatta solo di significati etimologici, ma anche di semantica.

          Ho già spiegato, inoltre, che nel testo ebraico vi è anche il plurale intensivo “olamim” ed inoltre bisognerebbe spiegare cosa significherebbe l’espressione “di lunga durata e per sempre”.

          Ad ogni modo i dizionari di ebraico biblico, come ho già dimostrato, indicano il significato chiaramente, ma se Lei vuole mettere in discussione anche quello che è riportato in tali testi, è libero di farlo e credere ad uno, invece, che ha preso solo una ventina di lezioni di ebraico biblico.

          Saluti

    • Ipotizziamo che “Olam” significhi “Eterno” (quindi senza tempo), ragionevolmente significherebbe che Dio, per sua natura è esistente da sempre, e quindi ne consegue che, sempre per sua natura, perfezione immutabile che non può conosce “evoluzione”. Dio quindi era ciò che oggi conosciamo di lui, è cos’ì oggi e sarà così per sempre in futuro. Entità “eterna” (olam) che non segue le regole del trascorrere del tempo, ma è presente nel passato, nel presente e nel futuro allo stesso momento (fenomeno riscontrabile su particelle a livello quantistico). Questo è il significato letterale e corretto di essere ETERNITA’.
      Ragionando quindi Dio, dovrebbe conoscere e prevedere sempre tutto, nonostante la variabile “libero arbitrio”. Se così non fosse, non sarebbe Dio Eterno. Quindi se ammettiamo che “olam” significhi eterno, dobbiamo ammettere che Dio abbia queste caratteristiche (che poi sono quelle descritte dalla teologia cattolica).
      Seguendo sempre questo ragionamento, Dio, essendo “Dio eterno” (Olam) dovrebbe quindi conoscere tutte le variabili, il che gli conferirebbe correttamente anche l’onniscienza.. Come fanno apparentemente le attuali IA, che possono vincere praticamente sempre a scacchi contro i campioni mondiali, perché possono conoscere tutte le soluzioni di gioco di una partita a scacchi. Se ragionevolmente lo possono fare le IA, prodotto imperfetto di un essere imperfetto (l’uomo), Dio, per logica e ragione, lo deve fare infinitamente meglio.

      Detto questo, leggendo la Bibbia, questo concetto non permea assolutamente. Anzi.. Dio spesso non prevede e a volte ammette di sbagliare (se riferito a Dio, concettualmente un assurdo)

      Assurdo è pensare che Dio si rivela all’uomo da un certo punto in avanti, essenzialmente da Abramo. Cosa in netta contraddizione con “Olam” eterno ma invece coerente con “Oloam” indicante tempo sconosciuto o lungo. Ma perché mai Dio non si è rilevato prima? se Dio è “olam”, perché avrebbe abbandonato l’uomo a se stesso per migliaia di anni, senza rilevarsi o mostrarsi? l’uomo sapiens sapiens esiste da migliaia di anni, almeno 20.000 anni; l’intelligenza umana era già tale da concepire e comprendere Dio (e di comprendere concetti astratti matematici, fisici e astronomici). Quindi perché questa palese e chiara imperfezione di Dio?

      Assurdo è ipotizzare che Dio sia “eterno” o “olam” in quanto avrebbe dovuto prevedere che ad Adamo non bastava la compagnia degli animali, avrebbe dovuto prevedere la disobbedienza di Adamo e la morte di caino. Perché? significherebbe che lui sapeva già che il suo progetto sarebbe fallito.. Perché?

      Assurdo è promettere una terra al popolo eletto, (ad Abramo promise la terra tra il Nilo e L’Eufrate) senza mai riuscire a mantenere questa promessa.. 4000 anni di fallimenti… Perché?

      Assurdo infine, è leggere nell’antico testamento che Dio era un “uomo di guerra” mentre nel nuovo testamento un “dio di amore”? Questo contraddice con il termine “olam” perché presuppone un’evoluzione di Dio, da “Dio spietato che uccide chi sbaglia” a “Dio di eterno amore che perdona chi uccide il suo figlio”.. Questa è un’altra palese contraddizione, perchè implica un’evoluzione morale di Dio.. palesemente assurdo. Considerando che l’intelligenza umana non ha avuto grandi evoluzioni negli ultimi 20.000 anni (per capirci un bambino di 20.000 anni fa, se messo ai nostri tempi, si sarebbe tranquillamente laureato) per cui non regge l’ipotesi che Dio abbia dovuto con le “cattive”, far evolvere spiritualmente il suo popolo. E’ un concetto assurdo su assurdo, per dimostrare l’indimostrabile.

      questi sono solo alcuni esempi delle incongruità di “olam” interpretato come “eterno”.

      In conclusione, molti eventi descritti nell’antico testamento sono sfuggiti alla previsione di Dio e questo fa capire con evidenza che il termine “olam” tradotto con “eterno” non è assolutamente coerente con le scritture. Interpretare “olam” come “eterno” è quindi palesemente sbagliata e solo frutto di elaborazioni teologiche moderne (fatte da uomini come noi, imperfetti per natura).

      Il termine “olam” può solo essere solo ragionevolmente letto come “tempo che non si può quantificare” (come sostengono da sempre gli ebrei) che segue la linea del tempo (come la conosciamo noi), con passato, presente e futuro. E che inevitabilmente prevede una evoluzione temporale e morale degli eventi (come appunto descritto nella Bibbia). Possono essere quindi 10.000 anni, 1.000 anni, 100 anni , 10 anni o un giorno, “olam”, nella Bibbia, può avere solo questo di significato. Le altre sono solo frutto di interpretazioni postume, atte a portare avanti un concetto che nella bibbia non c’è ed in palese contraddizione con gli eventi descritti.

      • Salve Michele,

        grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

        Lei affronta troppi temi per fornire una risposta che prevede una intera esegesi, tuttavia la risposta breve è che evidentemente Lei vuole leggere la Bibbia in modo fondamentalista ignorando completamente l’analisi storico-critica. Se tenesse conto di quest’ultima avrebbe la spiegazione al Dio che si manifesta ad Abramo o alle varie guerre narrate nell’Antico Testamento. Viceversa Lei ritiene che tutto ciò che è narrato nella Bibbia corrisponda storicamente al vero.

        A tal proposito, o si studia l’esegesi biblica in maniera seria, oppure si segue ciò che afferma un paleoastronautico.

        Lei dice, infine, che anche per gli ebrei il termine olam non significa eterno. Supponiamo che sia così; potrebbe spiegare allora cosa significhi la frase “Baruch shem kevod malkhuto leolam va’ed” contenuta nello shemà?

        Saluti

        • buona sera,
          Grazie per avermi risposto.
          Purtroppo non concordo con quanto Lei scrive in quanto:
          In primis vorrei evidenziare che:
          – ho affrontato un solo tema, cioè il possibile e il probabile significato di Olam nella Bibbia (dato che può avere vari significati, io ho sottolineato quale a ragione, sia quello più probabile); 
          – Non mi è chiaro il passaggio (o forse mi sono espresso male) dove nel mio commento si evidenzi la volontà di leggere la Bibbia in modo fondamentalista ignorando completamente l’analisi storico-critica; I miei erano esempi portati a dimostrazione del fatto che Olam ha un significato temporale;
          – Non mi è chiaro il passaggio (o forse mi è sfuggito) ove io abbia espresso un affermazione che ciò che è narrato nella Bibbia corrisponda storicamente al vero: Mai affermato questo.
          -non mi è chiara neanche ove io possa aver inserito il concetto di bibbia intesa come documento storico paleoastronautico: Lungi da me portare avanti teorie di cui non ho nessuna conoscenza.
           
          Forse mi sono espresso male ma io non avevo assolutamente intenzione di enunciare teorie e concetti da Lei menzionati. 
          Il mio post è solamente un ragionamento logico su quanto riportato nella Bibbia. Solo un ragionamento di logica che mi porta a interpretare il corretto significato di Olam.
          Come Lei ben sa, la logica e la razionalità non hanno nulla a che fare con l’interpretazione teologica e la fede, che si basano su altro, che usano l’allegoria e il mistero per dedurre concetti da testi poco comprensibili. 
          Se a questo, aggiungiamo che da queste interpretazioni derivano “verità assolute”, il minimo che ci si aspetta è la coerenza nei termini nei resoconti. Questo a prescindere che questi documenti, raccontino allegorie o fatti realmente accaduti.
          Come descritto nel mio commento, il termine Olam è riconducibile a un qualcosa che ha un inizio e una fine, nella bibbia. E’ quindi indiscutibile che Olam abbia sia un vettore temporale, con direzione, intensità e verso. A dimostrazione (evidente) di ciò, c’è evoluzione di Dio, descritta nella bibbia,  un’evoluzione che va dal vecchio al nuovo testamento. E su questo NON si può discutere. Questo concetto è chiaro a tutti e viene perfino insegnato ai ragazzi alla catechesi.
          Ora, se il termine Olam viene associato il termine Eternità, vorrebbe dire che il termine sia privo di questo vettore temporale. Ammettere questo significherebbe andrebbe in contrasto con quanto scritto nella Bibbia e con la Catechesi. (questa è logica, non esegesi)
          Siccome i due concetti NON possono, per ovvie ragioni essere tranquillamente mescolati o sostituiti l’uno con l’altro (perché sono due concetti completamente diversi) , risulta evidente che l’unico termine razionale e coerente assegnabile a Olam è qualcosa che abbia dentro di se un vettore Tempale, con direzione e verso conosciuti, ma intensità sconosciuta. (NB, i termini che adotto, sono termini che rappresentano la nostra realtà logica e grammatica e non concetti di paleoastronauti). Intensità sconosciuta che può essere di 100 anni, 10 anni o di un secondo.
          Per questo, motivo torno a ribadire il concetto già espresso, cioè che dal punto di vista grammaticale, logico e intuitivo, Olam può essere interpretato solo ed esclusivamente come un tempo sconosciuto (che ha un inizio e una fine – Risulta illogico anche pensare che una cosa abbia inizio e non più fine, come non è logico pensare che una cosa sempre esistita abbia fine). Eternità è una interpretazione del termine non corretta sotto ogni profilo, logico, intuitivo e  anche grammaticale.
          Olam, cosi come riportato nella Bibbia, non ha i requisiti per essere definito Eternità. Spero di aver chiarito il mio punto di vista. 
          Cordiali saluti
           
           
           
          Questa questione è imprescindibile 
           
           
          Gli esempi che o riportato, servono a evidenziare che, nel contesto in cui sono scritti, il termine Olam, ha comunque una valenza temporale, con una evidente direzione temporale. Ciò contrasta in modo assoluto con il termine eterno. 
           

          • Salve Michele,

            se il Dio menzionato nella Bibbia sia eterno o meno non lo si ricava dal significato letterale e/o primordiale di un termine. In qualsiasi lingua i significati dei termini cambiano nel corso dei secoli e della cultura di un popolo.

            Quando si legge un testo antico bisogna scontrarsi con la cultura di quel tempo e a quel tempo l’idea del nulla o dell’eternità era assente. Per questo motivo si adattavano termini per cercare di dare significati a cose a cui si faceva fatica di dare un senso.

            Siccome al Dio di Israele non si riusciva a dare un’età, si utilizzava il termine olam per indicare un tempo indefinito e spesso si utilizzava il plurale intensivo (tipo di plurale assente nella nostra lingua) olamim per marcare ancora di più l’indefinito (Salmo 145,13).

            Col tempo quel termine ha assunto un significato molto più chiaro e lo si affiancava al termine wa’ed (leolam wa’ed), che significa perpetuo, per sempre.

            Ora, se avesse semplice significato di tempo ignoto, lungo tempo, cosa significherebbe “lungo tempo e per sempre” (Salmo 145,1-2 e lo Shemà)?

            Se qualcosa è per sempre è eterna, non può essere semplicemente di lungo tempo.

            Se poi Lei ritiene che gli autori di autorevoli dizionari di ebraico biblico (citati nel mio articolo) si siano sbagliati, può farlo presente alle rispettive case editrici. Analogamente può far presente ai rabbini capo delle comunità ebraiche che si sbagliano quando recitano lo shemà.

            Occorre chiedersi anche, infine, come mai gli ebrei quando hanno tradotto la Bibbia in greco abbiano utilizzato il termine αἰῶνος, che significa appunto eterno.

            Saluti

             

             

  2. Purtroppo non conoscendo l’ebraico non posso dire nulla in merito.
    Però posso affermare che non avrebbe avuto alcun senso per Biglino tirare via il foglio dalla vista del lettore per evitare che prosegua a leggere l’intera frase “come un abile prestigiatore”; lui ripete di continuo che il significato corretto non è eternità ma un periodo di tempo molto lungo.
    Non so, forse nella mia ignoranza mi sfugge qualcosa, ma in caso contrario acquisireste le sembianze di gente disposta a tutto pur di screditare.

    In più anche voi di vocabolario che sostiene la vostra tesi ne avete citato uno solo, vorrei sapere se ce ne sono anche altri 

    • Salve Zeta,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Biglino puà inventarsi ciò che vuole, ma i più autorevoli dizionari di ebraico biblico, nonché gli stessi ebrei che quella lingua credo la conoscano bene, gli danno torto.

      Mi sembra, inoltre, di aver citato due dizionari di ebraico biblico, non uno, e comunque l’unico dizionario che sembrerebbe supportare la tesi di Biglino è il Reymond che, come ho già scritto, è un dizionario per principianti e che lo stesso autore dichiara di essere un’opera modesta.

      Biglino, infine, non spiega mai cosa significhi il plurale intensivo olamim in Salmo 145,13.

      Cordiali saluti

    • Buon giorno a Lei,
      Io non devo difendere Biglino, ma non posso fare a meno di notare un certo comportamento di disparità nei giudizi verso di Lui ed altri.. E questo è sospetto. 
      Mi spiego, a parte le congetture sul video, non ci interessa, quello che è importante che OLAM significhi “tempo nascosto”. Lei questo lo ha fatto notare oltre a noi anche a chi stampa le Bibbie? Ovvio che no!! Se ne guarda bene. Non fa niente, andiamo avanti.
      Rav Di Segni inizia il video dicendo che Biglino “Non scopre niente di nuovo”, non che “Biglino non conosce l ebraico”, quindi qualcuno prima di lui faceva notare queste cose, ma sembra non avere importanza.
      Ora vorrei portare un esempio concreto di questa disparità di trattamento :Biglino durante una conferenza ebbe a dire che in Isaia 7:14 non c è la profezia sulla Vergine, lui dice “Non c è scritto”!! … Apriti cielo, stavolta otre ai conoscitori dell Ebraico, sono arrivati anche i Crisriani, attacchi su tutti i fronti. Quindi, io che non conosco l ebraico, cosa ho fatto? Sono andato alla fonte, e ho scoperto che tutto il Rabbinato d Israele dice quello “Non c è scritto”, uno su tutti , citarli sarebbe lungo
      Rabbi Tovia Singer, lo trovate su FB, you tube, e numeri di telefono (ovviamente in Inglese)
      Qui uno stralcio:
      …’Rabbi Tovia Singer Debunks Church Claim that Matthew Misquoted Scripture ..’Isaiah 7:14 DOES NOT say a VIRGIN will conceive and bear a son as the book of Matthew claims …. It says a YOUNG WOMAN is with child …. You need to know what the Hebrew writing actually said … Christianity interpreted that text totally incorrectly’…
       Rabbi Tovia Singer demonstrates that this assertion is absurd
      Credo non ci sia bisogno di tradurre. 
      Il Rabbi, poi da ovviamente più particolari dicendo che”Nel Ebraismo il concetto di Vrginita è molto importante, viene ripetuto innumerevoli volte e la parola usata è sempre la stessa Betullah “…
      Qui poi Rav Tovia, dice qualcosa, che mai Biglino ha mai detto, definendo la profezia sulla Vergine” La più grande frode perpetrata dalla Chiesa in 2.000 anni “.
      Ora la domanda è :
      Ma. Come mai, voi conoscitori dell Ebraico questa cosa non la avete mai detta??
      Non conoscete L ebraico?
      Non sapete leggere la Bibbia??
      Adesso, se Lei vuole, avrei una curiosità, mia:
      Se la Bibbia parla di Dio, se Elhoim significa “anche dio” (rav. Di Segni), perché poi la bibbia stessa definisce Yahweh “Ish Milchamah” e non “Elhoim Milchamah”? Se è Dio, chiamalo dio, non uomo. Alcune Bibbie ho notato che traducono Prode di guerra”, ma io ho visto che prode in Ebraico è “[28/8, 09:17] Antonio Giglio: Man Remanded In Prison over N2.8 million Dud Cheque The Uyo … https://m.facebook.com/officialefcc/photos/a.653560827999744/2284694591553018/?type=3 אַמִּיץ : ʼami̇yẕ.
      Voi a questi che traducono così gli avete fatto notare che sono degli Ignoranti e che non conoscono l ebraico?
      Penso di no. 
      Shalom

      • Salve Antogiglio66,

        grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

        Mi sfugge prima di tutto chi sarebbero gli “altri” a cui dovrei rivolgermi. Forse si riferisce ai traduttori di Bibbie? E cosa dovrei far notare? Che qualsiasi dizionario di ebraico biblico che si rispetti indica che il termine olam significa eternità? Questo l’ho già evidenziato.

        Il problema del Sig. Biglino e dei suoi simpatizzanti è volersi soffermare a tutti i costi sul significato letterale dei singoli termini senza tener conto della semantica. Ma di questo ho già descritto sufficientemente sul sito e non mi ripeto.

        Allo stesso modo si ritiene di non prendere in considerazione il plurale intensivo olamim che in ebraico ha una valenza determinante. Nei libri di Biglino non ho mai letto qualcosa circa questi plurali particolari e neanche durante le sue conferenze ha mai sprecato una sola parola in merito. E su questo bisognerebbe farsi delle domande.

        Sul termine Elohim non aggiungo altro, può leggere in questa pagina e se lo ritiene opportuno commentare.

        Per quanto riguarda il termine almah, tradotto con “vergine” nelle Bibbie cristiane, Le sfugge evidentemente che Giovanni Paolo II ha affrontato il tema molto tempo prima di Biglino durante l’udienza del 31 dicembre 1996.

        Anche in questo caso, pertanto, Biglino ha scoperto l’acqua calda. E’ una diatriba che va avanti da secoli tra ebrei e cattolici. Il problema è molto semplice: gli autori dei Vangeli canonici avevano a riferimento la traduzione della LXX in uso presso gli ebrei del I secolo d.C., soprattutto tra gli ebrei della diaspora.

        In questo testo il termine almah è stato tradotto con parthenos che in greco siginfica vergine. Lo stesso termine almah significa ragazza, giovane donna, e le ragazze a quel tempo dovevano essere per forza vergini, altrimenti venivano condannate alla lapidazione. Questa è l’interpretazione che è stata data dai traduttori della LXX nel II secolo a.C..

        Gli ebrei per motivi storici hanno rifiutato la traduzione della LXX e, pertanto, non riconoscono la traduzione del temrine almah in parthenos.

        Saluti

         

  3. Salve,
    non è vero che Biglino legge un unico dizionario; …..ecc.
    E se è stato selezionato come traduttore per le sacre scritture, ritengo che un minimo di competenza c’è l’abbia.
     

    • Salve Mirco,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Per quanto riguarda il termine “olam” Biglino cita solo il dizionario Reymond, “opera modesta” come riconosce il suo stesso autore. Gli conviene citare solo questo dizionario perché è l’unico che si presta al suo gioco. Ma credo di aver già scritto in maniera esaustiva in merito.

      Anche sulla questione del “traduttore” credo di aver scritto in maniera esaustiva.

      Cordiali saluti

  4. bella cantonata parli della secolo come tempo non definito mentre invece sai benissimo che secolo è un tempo definito da 100 anni,ahahahhahaa ma smettetela

    • Salve Giovanni,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Dunque l’espressione “ci vorrà un secolo”, che in italiano si cita per indicare un tempo indefinito, per Le significherebbe “ci vorranno 100 anni”, quindi indicando un tempo certo.

      Bene, ne prendo atto.

      Detto ciò, non leggo nel Suo commento una sola argomentazione sul termine ebraico.

      La saluto

       

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *