אלהים (elohim)

Ho letto/ascoltato che il termine Elohim non significherebbe Dio. E’ un plurale, quindi non può indicare un unico essere.Elohim

Una delle tecniche del Sig. Biglino è di partire da argomenti veri, e tra l’altro ben noti, per poi accompagnare il lettore/interlocutore a credere che le sue tesi siano vere.

Il termine Elohim è effettivamente un plurale, ma non come lo intendiamo nella lingua italiana e se non si conosce la grammatica ebraica è facile prendere cantonate.

Quando si inizia a studiare la lingua ebraica ci si imbatte in plurali particolari. In “Gesenius’ Hebrew Grammar (Kautzsch-Cowley edition)” a pag. 396, paragrafo §124 si legge:

Il plurale non è in alcun modo usato in ebraico esclusivamente per esprimere un numero di individui o oggetti separati, ma può anche denotarli collettivamente“.

Quindi un termine espresso con plurale intensivo può essere utilizzato anche al singolare ed è il caso del termine Elohim, utilizzato nella Bibbia per indicare le divinità pagane, angeli e soprattutto il Dio d’Israele, come spiega dettagliatamente il dizionario “Brown–Driver–Briggs, Hebrew and English Lexicon“, pag. 43.

La tesi del Sig. Biglino, pertanto, che afferma che il termine Elohim sarebbe un plurale numerico e che nella Bibbia non indicherebbe il Dio d’Israele non è supportata né dalle grammatiche ebraiche, né dai dizionari di ebraico biblico, cosa strana per uno che si definisce profondo conoscitore della lingua ebraica. Sempreché non si voglia ammettere che gli autori di grammatiche e dizionari si siano sbagliati. E non solo loro, ma anche gli insegnanti di ebraico dell’Università Ebraica di Gerusalemme che come ammette la Dottoressa Soro in questo videotraducono Elohim con Dio, God“. La cosa sorprendente è che in questo punto del video, pur di non ammettere che fa una grande confusione sui plurali e singolari della lingua ebraica, il Sig. Biglino arriva al punto di affermare che “la Bibbia non è stata scritta sulla base di regole grammaticali“.

In definitiva afferma che la Bibbia è sgrammaticata!

Cosa indica un plurale intensivo?

Un plurale intensivo, come dice la parola stessa, conferisce al termine maggiore intensità e ne accresce il significato e l’importanza.

Ad esempio in Genesi 1,1 è scritto che Dio creò il cielo e la terra. Ciò che viene tradotto con cielo è il termine shamayim che è un plurale per indicare tutto ciò che nel cielo è visibile, nonché ciò che non è visibile.

In Genesi 21,2, invece, è scritto che Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia. Il termine da cui è tradotto vecchiaia è zaqunim che è un plurale per indicare in vecchiaia oltre misura. Si veda anche Genesi 37,3 : “Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia (zaqunim)“.

L’autore biblico ha utilizzato, pertanto, il termine Elohim per dare al proprio Dio un’importanza tale da sovrastare quella delle divinità pagane dell’epoca.

In molti casi, però, il termine Elohim è seguito da verbi al plurale, quindi è un plurale numerico.

Abbiamo già detto che nella Bibbia il termine Elohim viene utilizzato anche per indicare divinità pagane, quindi dèi, nonché angeli e governatori, poiché questo termine era in uso presso i popoli semiti per indicare anche personalità di rilievo.

Quando l’autore biblico indica tali personalità fa seguire al termine Elohim un verbo al plurale, mentre fa seguire sempre un verbo al singolare quando indica il Dio d’Israele, come ad esempio in Genesi 1,1: “In principio Dio (Elohim) creò il cielo e la terra“, salvo pochissime eccezioni che sono comunque spiegabili. Ad esempio basta confrontare 2 Samuele 7,23, in cui Elohim è seguito da un verbo al plurale, e 2 Cronache 17,21, in cui è scritta la stessa frase ma con verbo al singolare: “[…]unica nazione sulla terra che Dio (Elohim) è venuto a riscattare […].

Bisognerebbe chiedersi, dunque, se per il Sig. Biglino Elohim nella Bibbia indica sempre una pluralità di esseri e mai un unico Dio, come mai lo si trova nel testo con verbi al singolare?

Altro caso è elohim utilizzato come plurale di astrazione, come ad esempio in 1 Samuele 28,13:

La donna disse a Saul: “Vedo un essere divino (elohim) che sale (olim) dalla terra“.

Qui il termine elohim è seguito dal verbo salire al plurale (olim). Significa forse che la donna vedeva salire più esseri? Assolutamente no! Infatti al versetto 11 Saul aveva detto alla donna: “Evocami Samuele“. Al successivo versetto 14, infine, la donna dice:

È un uomo anziano che sale (oleh) ed è avvolto in un mantello“.

Questa volta il verbo salire è al singolare.

Bisognerebbe chiedersi come mai il Sig. Biglino non citi mai questi testi.

Ma il testo originale è stato manipolato a favore di una religione monoteista.

Questa è una delle tesi del Sig. Biglino, ma non è supportata da alcuna documentazione storica e/o archeologica. Tutti i rotoli antichi in nostro possesso corrispondono a quelli più recenti. Intorno alla metà dello scorso XX secolo sono stati scoperti a Qumran, sul Mar Morto, rotoli della Bibbia che risalirebbero fino al III secolo a.C. e confrontati con il testo Masoretico (testo ebraico vocalizzato tra VIII e X secolo d.C.) non hanno evidenziato differenze sostanziali.

La stessa Septuagina, o dei LXX, versione greca della Bibbia ebraica, quando è seguito da un verbo al singolare traduce Elohim con Θεός (Theòs), cioè Dio.

Da notare, inoltre, che se il testo fosse stato manipolato come asserisce il Sig. Biglino, avrebbero modificato non solo il verbo al singolare, ma lo stesso termine Elohim, trascrivendolo con il suo singolare Eloah. Possibile che con tutte le manomissioni pubblicizzate dal Sig. Biglino i vari trascrittori si sarebbero dimenticati tale particolare?

Da rilevare che, come spiega l’Enciclopedia Treccani, i primi cinque libri della Bibbia (Pentateuco) sono la combinazione di due fonti: elohista, in cui Dio viene chiamato Elohim, e Yahwista, in cui Dio è chiamato con il suo nome proprio. E’ da notare, però, che la fonte Yahwista, come riporta la stessa Enciclopedia, è antecedente a quella elohista. Questo significa che la cultura monoteista era già affermata quando si è iniziato ad utilizzare il termine Elohim e ciò sconfessa la tesi del Sig. Biglino che afferma che Yahweh sarebbe solo uno dei tanti Elohim che si erano spartiti il territorio, cadendo in grossa contraddizione quando nel libro “Il Dio Alieno della Bibbia” scrive:

L’ordine di servire in via esclusiva questo Elohìm viene ripetuto e Mosè ricorda che […]“.

Se è un plurale numerico bisognerebbe chiedersi come mai lo stesso Sig. Biglino scrive “questo Elohim” e non “questi Elohim“.

Analogamente, lui stesso legge il brano di Esodo 20,19 in un video pubblicato il 22 maggio 2022, in cui Elohim è chiaramente inteso al singolare e la cosa buffa è che nei sottotitoli Elohim è scritto con l’iniziale maiuscola, cosa strana visto che per il Sig. Biglino tale termine è un sostantivo utilizzato per qualsiasi “alieno” e non è uno dei nomi con cui gli ebrei antichi chiamavano il loro Dio.

Il tutto si ripete un minuto dopo.

Ma in Deuteoronomio 5,26 è scritto “Elohim hahim (=viventi)” e invece viene tradotto “Dio vivente“.

Estrapolare versetti dal proprio contesto è una delle tecniche del Sig. Biglino, nonché delle varie sette che si sforzano di voler dimostrare ciò che non corrisponde al vero.

L’interpretazione errata di tale versetto si confuta facilmente leggendo per intero il passo, compreso il successivo versetto (5,27):

Chi, infatti, tra tutti i mortali ha udito come noi la voce del Dio vivente (Elohim hayim) parlare dal fuoco ed è rimasto vivo? Accòstati tu e ascolta tutto ciò che il Signore, nostro Dio (Yahweh elohenu), dirà“.

Si può notare “Yahweh eloehnu“, che è un plurale (elohenu=nostro elohim) che però è riferito a Yahweh. Quindi, se bisogna ascoltare Yahweh quando parla, quest’ultimo può essere solo Dio vivente, al singolare.

In Giudici 11,24 anche Camos è chiamato elohim, quindi vi erano più elohim.

In Giudici 11,24 si legge: “Non possiedi tu quello che Camos, tuo dio, ti ha fatto possedere? Così anche noi possederemo la terra di quelli che il Signore ha scacciato davanti a noi.

Questo versetto è richiamato spesso dal Sig. Biglino durante le sue conferenze per dimostrare che l’autore biblico, definendo Camos elohim, avrebbe indicato che vi erano più elohim che si erano divisi il territorio.

A tal proposito ci sono due considerazioni da fare:

  1. Se un cristiano, rivolgendosi ad un musulmano, dicesse “Non possiedi tu quello che Allah, tuo Dio, ti ha fatto possedere?”, indicherebbe forse che esiste un altro Dio di nome Allah?
  2. Il Sig. Biglino usando questo versetto si getta la vanga sui piedi da solo. La frase letterale, infatti, è la seguente:
    “Non possiedi tu quello che Camos eloeka (=tuo elohim), ti ha fatto possedere? Così anche noi possederemo la terra di quelli che Yahweh Elohenu (=nostro Dio) ha scacciato davanti a noi”.
    In questo caso, pertanto, il termine elohim è al singolare, non al plurale, ma il Sig. Biglino ben si guarda da farlo notare.

Gli autori biblici hanno scritto chiaramente che Yahweh era l’unico vero Dio (Elohim). Ad esempio in Geremia 10,10 è scritto:

Yaweh elohim emeth hu elohim“, cioè letteralmente (come insegna il Sig. Biglino) “Yahweh elohim è lui il vero elohim“.

Gli autori biblici, pertanto, non riconoscono altri elohim. Si noti, infine, che anche in questo caso il termine elohim è al singolare.

Ho letto/ascoltato che gli elohim non erano esseri trascendenti, ma in carne e ossa.

In “Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia“, 2010, pag. 88, il Sig. Biglino ha scritto che “gli Elohìm infatti tutto erano tranne che esseri spirituali!“.

Abbiamo già detto che la tecnica del Sig. Biglino è di estrapolare frasi dal suo contensto per far dire alla Bibbia ciò che lui vuole che dica. Il suo metodo dovrebbe, però, trovare supporto in tutte la Bibbia, ma così non è ed il suo metodo diventa fallace.

La Bibbia, infatti, presenta il Dio di Israele, Yahweh Elohim, come un essere trascendente e ciò lo si può riscontrare in numerosi passi della Bibbia, ad esempio:

  1. Salmo 10,4: “Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore (Elohim): “Dio non ne chiede conto, non esiste!”; questo è tutto il suo pensiero“.
  2. Salmo 14,1: “Lo stolto pensa: “Dio (Elohim) non c’è“.
  3. Geremia 5,12: “Hanno rinnegato il Signore (Yahweh), hanno proclamato: “Non esiste!“.

Dalla lettura di questi quattro brani si evince che vi erano persone (i malvagi) che ritenevano che Yahweh Elohim non esistesse e, pertanto, non ne temevano le ripercussioni.

La domanda da porsi, pertanto, è la seguente: come potevano pensare che non esistesse e di non temerlo, visto che era un essere in carne e ossa e, tra l’altro, descritto dal Sig. Biglino come un essere potente e prepotente, pronto ad annientare i suoi nemici?

E’ ovvio, invece, che la Bibbia descrive Yahweh come un essere trascendente, per cui i malvagi possono pensare che non esista e, quindi, non temerlo.

Ma il Sig. Biglino è convinto di ciò che dice e sulla sua pagina Facebook ha così risposto ad un utente. Sarebbe interessante capire in quale passo della Bibbia abbia trovato scritto ciò che afferma e dovrebbe spiegare a tutti come interpretare “letteralemente” il versetto 1 Re 8,27:

Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito!

Se non è un essere trascedente, quanto è grande visto che i cieli non possono contenerlo? E come faceva così grande a viaggiare su motorette volanti (cherubini)?

Ma anche Sanchuniathon riteneva che fossero individui mortali, non trascendenti, così come riportava anche Eusebio di Cesarea.

Il Sig. Biglino spesso tira in ballo Sanchuniathon, scrittore fenicio, per dimostrare che gli antichi sapevano che le divinità erano in realtà individui mortali, simili agli umani, anziché esseri trascendenti. Lo fa citando l’opera “Preparazione evangelica“, vol. 1, di Eusebio di Cesarea.

Sul sito della Unoeditori è presente un articolo del 2018 dello stesso Sig. Biglino dal titolo “Sanchuniathon, lo storico fenicio che aveva già svelato il grande inganno“, in cui è possibile leggere:

Nel corso dell’opera, Sanchuniathon riconosce che le divinità non sono degli dei celesti – inteso in senso teologico, ndr. – bensì dei semplici mortali, maschi e femmine, non imitati per la loro saggezza e le loro virtù, ma ricolmi di perversioni e malvagità“.

Si noti la frase “semplici mortali, maschi e femmine“; i semplici mortali sarebbero per il Sig. Biglino gli elohim alieni. Ma proseguiamo.

Durante una conferenza svoltasi a Roma nel 2019, il Sig. Biglino legge il passo dell’opera di Eusebio di Cesarea. Le sue parole sono:

Nel corso dell’opera, Sanchuniathon riconosce come divinità non il Dio supremo, né gli dèi celesti, bensì dei semplici individui mortali, non di costumi talmente incorrotti da dover essere accolti per la loro virtù, o imitati per la loro saggezza, ma ricolmi di malvagità e di perversioni di ogni genere”.

Come si può notare i “semplici mortali, maschi e femmine” sono diventati “semplici individui mortali“.

La cosa sorprendente è che il Sig. Biglino quando cita questo passo ne altera il contenuto. Nel libro, infatti, è scritto:

Nel corso dell’opera, Sanchuniathon riconosce come divinità non il Dio supremo, né gli dèi celesti, bensì dei semplici mortali, uomini e donne, non di costumi talmente incorrotti da dover essere accolti per la loro virtù, o imitati per la loro saggezza, ma ricolmi di malvagità e di perversioni di ogni genere”.

L’autore del testo in esame, pertanto, sta indicando che Sanchuniathon riconosce nelle divinità fenicie dei semplici esseri umani mortali, aggiungendo dopo poco che “è necessario spiegare innanzitutto che i più antichi tra i popoli barbari, e soprattutto i fenici e gli egiziani, dai quali tutte le altre nazioni hanno appreso queste tradizioni, pensarono che fossero grandissimi dèi quegli uomini che avevano fatto qualche scoperta utile all’esistenza umana, o che avevano reso un qualche beneficio al genere umano; ritenendoli benefattori e artefici di molte opere meritorie, li adoravano come dèi[…]“.

Il Sig. Biglino , dunque, altera il testo sostituendo/omettendo a proprio piacere le parole e non cita quest’ultima parte che chiarisce molto bene il pensiero di Eusebio di Cesarea.

Questo modo di fare è forse degno di uno che vuole accreditarsi come studioso serio?

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11 Commenti

  1. Chiedo come mai c’è noi in questa frase.

    Il Signore Dio disse allora: “Ecco l’uomo è diventato uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre!”.

    • Salve Sara,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Relativamente al Suo quesito dovrebbe prima di tutto rilevare che nel testo è scritto “YHWH Elohim wayomer…”, cioè “Il Signore Dio disse…”.

      Dunque YHWH è chiamato Elohim ed il verbo che segue è singolare. Dunque affermare come fa Biglino che Elohim significhi “un gruppo di Elohim” è fuorviante.

      Il passo in questione, inoltre, come qualsiasi passo della Bibbia o di qualsiasi testo, non va mai estrapolato da suo contesto.

      Utilizzare poi il plurale che leggiamo in italiano senza voler tenere conto che in ebraico il plurale è utilizzato in mille altri modi è fuorviante ed è ciò su cui gioca Biglino.

      Sul passo esiste una esegesi molto vasta che ne spiega il significato. Su questo sito non faccio esegesi.

      Saluti

  2. Io voglio solo ringraziarti, ammetto che ho seguito il canale del signor Biglino,e visto che sono un ignorante in materia ma molto fedele a Dio è riuscito a mettermi in confusione ma l’amore che ho per Dio è stato più forte, il caso ha voluto leggessi le tue parole e adesso non ho più dubbi. L’uomo è ormai così sazio del proprio egoismo che è disposto a credere ad ogni fandonie piuttosto che affidarsi a Dio, ma ognuno è libero di pensarla come vuole, io da parte mia devo solo dirti (grazie)! 

    • Ciao Salvatore,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Sono io a doverti ringraziare, perché le tue parole mi fanno capire che non è stato vano aprire questo sito ed inoltre mi spingono a tenere aggiornati i contenuti.

      Grazie di cuore

  3. Buongiorno,
    esaminando la questione secondo un mero punto di vista grammaticale, effettivamente il termine in questione è un plurale intensivo. I dotti ebrei redattori della Bibbia dei LXX in effetti traducono il termine Elohim con theòs e non theoì; parimenti gli insegnanti di ebraico dell’Università Ebraica di Gerusalemme traducono il vocabolo “God”. Se lo dicono proprio gli israeliti, sia del passato sia del presente, possiamo fidarci.

  4. cosa cambia dal credere che siamo figli di alieni piuttosto che figli di un dio tutto strampalato dove la madre ha coperto un tradimento con una boiata. Sono entrambe favole idiote ma almeno biglino non prende l’8 per mille

    • Salve Rocco,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Non capisco però l’attinenza dello stesso commento con quanto riportato nella pagina, in cui è stato riportato esclusivamente l’errore di traduzione del termine elohim fatto dal Sig. Biglino.

      Non si fa alcun riferimento alla fede in Dio, quindi ritengo il commento completamente fuori tema.

      Saluti

       

  5. Salve, non nascondo che ascoltare Biglino è avvincente e questo mi fa capire perchè riesce a convincere cosi facilmente la gente con le sue teorie.
    A me piace però ascoltare più campane, informarmi da più fonti prima di dar per vero una nuova teoria. Cosi sono capitato sul suo sito.
    Mi chiedo perchè non organizza un confronto con Biglino, oggi con Internet si realizza facilmente un incontro virtuale e poi lo postate su youtube. Costo zero.
    Grazie e buon lavoro

    • Salve Roberto,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Come ho già scritto qui, sono stato bloccato sulla pagina ufficiale Facebook del Sig. Biglino per aver commentato i suoi post. Questo è il modo di fare del Sig. Biglino: chi prova ad argomentare viene “bannato”, in modo da non “disturbare” la sua community di persone che lo osannano fino a chiamarlo “professore” o “dottore”, titoli che non ha mai chiarito pubblicamente di non avere.

      Per quale motivo, quindi, dovrei andare a cercarlo per organizzare un incontro?

      Questo sito non è fatto per lui, ma vuole essere uno strumento (almeno ci provo a renderlo tale) per coloro che vogliono capire come stanno realmente le cose.

      Il Sig. Biglino riesce a convincere chi non ha mai aperto la Bibbia e chi non ha capacità di discernimento.

      Detto ciò, continuerò a scrivere le mie cose che dimostrano le fandonie che racconta.

      Chi vuole confutare ciò che scrivo è libero di farlo lasciando commenti, ma dovrà farlo documenti alla mano, poiché tutto ciò che scrivo è puntualmente documentato.

      Cordiali saluti

  6. Scrive San Paolo : “Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Da quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino. Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Lettera ai Corinzi.
    La cultura Biblica ,Vedica, Sumerica, Cristiana, Biglino, ecc… portono in esse segnali univoci della presenza di un’altra creazione di esseri di molto superiori alla nostra e da cui dipendiamo in parte ed in parte obbligati a supportarci , per molti di essi , malvolentieri  ( demoni ed angeli) per la nostra evoluzione . A nostra volta  noi siamo mandatari a gestire la natura terrestre ( flora e fauna domestica e non ) per la nostra sopravvivenza ed il controllo dei territori.  Purtroppo di casini sia loro che noi ne abbiamo combinati i Demoni a scimmiottare il loro Capo assoluto ergendosi a dei ( Heloim ) perchè creatori e quindi principi di questo pianeta e noi padroni mandatari per il controllo della  natura terrestre .  Spero in quello che spera Paolo di Tarso.   

    • Salve Francesco e grazie per aver commentato.

      Le culture antiche non parlano di creazione di esseri superiori all’uomo e di ciò non v’è alcuna prova scientifica.

      Il Sig. Biglino cerca di indottrinare teorie simili attraverso quelle che lui chiama traduzioni del testo ebraico, ma che traduzioni non sono, poiché non cita mai i dizionari a cui fa riferimento, e quelle rare volte che lo fa ne altera il contenuto a suo uso e consumo.

      Se Lei fa riferimento agli scritti di Paolo di Tarso, inoltre, mi sembra cada in una grande contraddizione, poiché Paolo era cristiano, credeva cioè in Cristo Figlio di Dio e nella Trinità, dal momento che nei suoi scritti si contano una trentina di passi trinitari.

      Il termine Elohim, infine, nella Bibbia ebraica, come spiegano ebraisti ed ebrei, nonché tutti i dizionari di ebraico biblico, viene utilizzato anche per indicare il Dio d’Israele quando è seguito da un verbo al singolare.

      Cordiali saluti

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