Gabriele e lo Spirito Santo

Foto di Andika Christian pubblicata su Unsplash

Nell’intervista rilasciata a “Il Fatto Quotidiano” il 19 dicembre 2017, il Sig. Biglino ha dichiarato quanto segue a proposito di Gesù:

Per quanto riguarda la figura di Gesù e della sua nascita, io da un po’ di tempo sto raccontando nelle conferenze ciò che scrive il gesuita Jean Daniélou, che è cardinale, accademico di Francia, docente di teologia, che nel suo libro ‘La teologia del giudaico-cristianesimo’ afferma che lo Spirito Santo del Nuovo Testamento non è altro che la trasposizione cristiana del Gabriele dell’antico Testamento. E dice che questa non è un’ipotesi, dice che questa è l’unica cosa certa, cioè è ‘imposta dagli stessi testi’ , quindi secondo lui non è solo un’ipotesi è una certezza. L’altra certezza è che il Gabriele dell’Antico Testamento è un individuo maschio. E’ definito un ish (individuo maschio). Ora, se prendiamo questo per vero, e facciamo finta che abbia ragione il teologo francese Jean Daniélou, e che la Bibbia sia una testo ‘storico’, dobbiamo prendere atto che quando nei Vangeli c’è scritto che lo Spirito Santo coprirà la Madonna, a coprire la Madonna sia stato Gabriele, cioè un individuo maschio“.

Sull’arcangelo Gabriele, invece, ha dichiarato:

E’ un termine che in ebraico significa Geber-El (cioè potenza di un El, ovvero colui che esercita un potere per conto di un El) e in effetti Gabriele era uno che portava gli ordini degli Elohim (plurale di El, tradotto nelle nostre bibbie con il termine ‘Dio’ o ‘Altissimo’. Secondo Biglino si tratterebbe di individui in carne e ossa, tecnologicamente molto avanzati e probabilmente provenienti da un altro pianeta, che hanno fabbricato l’homo Sapiens, ndr). Allora se così è, dovremmo dire che ‘Gesù è figlio di un geber-el (uno che esercita il potere per conto di un El). Questo è ciò che si ricava ovviamente dal testo, ciò che si ricava da queste analisi molto attente e circostanziate che ha fatto e che ha scritto questo teologo gesuita Jean Daniélou. Questo sarebbe coerente con l’Antico Testamento, con le letture e le traduzioni che sto facendo da anni”.

Sugli studi di Jean Daniélou ci ritorna anche nel video Gesù tra Luce e Tenebre, pubblicato sul suo canale YouTube il 27 novembre 2022.

Dunque, secondo il Sig. Biglino lo Spirito Santo del Nuovo Testamento non sarebbe altro che la trasposizione cristiana del Gabriele dell’antico Testamento, come affermerebbe il gesuita Jean Daniélou. Ma stanno realmente così le cose?

Lo studio di Jean Daniélou

Il libro di Jean Daniélou è uno studio relativo esclusivamente a dei testi apocrifi giudeo-cristiani ed in particolar modo al testo “L’Ascensione di Isaia“. E’ in questo testo che vi è la trasposizione di cui parla il Sig. Biglino.

Non si tratta, pertanto, del pensiero del gesuita Daniélou, come vorrebbe far credere il Sig. Biglino, ma è ciò che si comprende dallo studio di quel testo apocrifo. Di biblico, pertanto, non vi è nulla. E’ la solita tecnica del Sig. Biglino di utilizzare testi e studiosi come gli fa più comodo.

Maggiori dettagli per chi fosse interessato si possono trovare nell’articolo di Francesco Sartori, che ringrazio, pubblicato sul sito La Ragione fra le Parole.

Gabriele

Il Sig. Biglino afferma che il nome Gabriele significherebbe in ebraico “Potenza di un El” edi infatti Gabriele sarebbe “uno che esercita potere per conto di un El“.

Se volessimo seguire la spiegazione del Sig. Biglino dovremmo, pertanto giungere alla conclusione che:

  • Michele, significa in ebraico “chi è vivente come El“, quindi Michele sarebbe “uno che esercita la vita di un El“.
  • Raffaele, significa in ebraico “la guarigione di El“, quindi Raffaele sarebbe “uno che esercita guarigioni per conto di un El“.
  • Ezechiele, signiffica in ebraico “El è la mia forza“, quindi il profeta Ezechiele sarebbe “un altro che esercita la forza di un El“.

E così via per qualsiasi nome teoforico, ma il Sig. Biglino prefersice soffermarsi esclusivamente su Gabriele per tirare l’acqua al mulino delle sue strampalate tesi.

Da notare, inoltre, che nel Vangelo di Luca 1,26 si legge: “Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio […]“.

Il Vangelo, pertanto, dice che Dio mandò l’angelo Gabriele, quindi Gabriele è il nome di quell’angelo, non uno che fa qualcosa per conto di un altro.
Gavri’el, infatti, viene trascritto come qualsiasi altro nome, non tradotto. In greco è scritto, infatti, Γαβριὴλ, non con la sua traduzione “uno che ha la forza….“.

Nell’intervista, inoltre, si legge che Elohim sarebbe il plurale di El, ma ciò non corrisponde al vero.

Il termine Elohim, infatti, è il plurale di Eloha, mentre il plurale di El è Elim.

Strano che uno che ritiene di conoscere l’ebraico commetta errori grossolani sui plurali.

Nelle Bibbie, infine, il termine Elohim non è mai tradotto con Altissimo. Con tale termine si traduce Elyon.

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6 Commenti

  1.  C’e’ poco da dire su abriele. Io sono andato sulla Treccani e le riporto questo, che si avvicina molto di più a ciò che di il sig.Biglino che quello che insegnano in chiesa sig.Giuseppe.Dalla Treccani:È uno dei tre angeli che hanno un nome nella Bibbia. Il suo nome significa “uomo di Dio”. Egli appare al profeta Daniele (v.) due volte: la prima per esplicargli la visione dell’ariete e del capro, e l’altra per annunciargli la profezia delle settanta settimane (Daniele, VIII, 15-27, IX, 21-27). Riappare nel periodo di preparazione al cristianesimo a Zaccaria, per annunciargli la nascita di suo figlio Giovanni Battista (v.). Dice di essere “Gabriele, che sta dinnanzi a Dio” (Luca, I, 19). Appare poi a Maria, cui rivolge gentile sahto, annunciandole che da lei nascerebbe il Messia. È quindi l’angelo annunciatore della salvezza.L’apparizione a Maria e quel saluto angelico divennero uno dei soggetti preferiti dell’arte sacra cristiana (v. annunciazione) e ammirati dai poeti: “Parea Gabriel che dicesse: Ave” (Orlando Furioso, XIV, 90), e prima Dante, Purg., X, 40: “Giurato si saria ch’ei dicesse: Ave”.Le leggende giudaiche assegnarono a lui altri compiti. Gabriele sarebbe stato fra gli angeli che seppellirono Mosè (Targum al Deuteronomio, XXXIV, 16), e in lui fu identificato il distruttore dell’armata di Sennacherib (Targum IICron., XXXII, 21). Nell’apocrifo di Enoch (v.) appare come uno dei quattro grandi arcangeli preposti alle quattro parti del globo. Con Michele, Raffaele ed Uriele appare spesso nelle preghiere del giudaismo. La sua figura è passata nell’islamismo, dove G. è il trasmissore del Corano a Maometto.

      • Ho capito adesso perchè qui non ci scrive nessuno. Continui a darsi ragione e schiumi pure ma la Treccani non da torto a Biglino. Gli angeli erano persone in carne e ossa, sudavano e menavano le mani per conto di altri. E quando li si incontrava bisognava stare attenti. Li ha presenti quei due di Sodoma e Gomorra? Lo stesso Paolino di Tarso ammonisce le donne a coprirsi la testa perchè i barbuti si eccitano e poi chi li trattiene?  Ora se qualcuno li vede nudi, senza sesso e con l’arco di cupido io non posso farci nulla. La saluto Giuseppe ma stia su con la vita, le assicuro che Biglino non fa del male a nessuno. Basta prenderlo nelle giuste disi. ma va ascoltato anche lui, al pari di lei e di tanti altri. Continui a confutare che io mi arricchisco. Basta che non lavori per il figlio stolto di Piero Angela, che anche ascolto ma che mi è un tantino antipatico seppur sappia le cose.

        • Salve Claudio,

          questo sito non ha il fine di ricevere commenti dai visitatori, pertanto ciascuno è libero di farlo o meno; l’importante è che il sito venga visitato e di ciò non posso lamentarmi. Pensi che il Sig. Biglino sul suo sito non consente di commentare, quindi…

          Premesso ciò, ancora una volta Lei è fuori contesto, visto che tenta di aprire diquisizioni sulla natura degli angeli. Questo, però, non è il tema in esame che ribadisco è relativo alla traduzione che Biglino fa del termine Gavri’el ed agli studi di Jean Danielou.

          La saluto

  2. Quindi lei crede che un ANGELO mandato da Dio vola? Ha le ali? Non ha sesso? Appare nei sogni? Annuncia chi partorirai? Siamo seri per però. Anche  il doppiogiochista Paolo di Tarso dice che agli angeli bisogna stare attenti. un po come di San Pietro, meglio non incontrarlo.

    • Salve Claudio,

      il Suo commento è fuori contesto, che è relativo agli studi di Jean Danielou e sulla traduzione che Biglino ne fa di Gavri’el.

      Se vuole argomentare, deve farlo su questo tema.

      La saluto

       

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